“L’arte ha significato se ci racconta a noi stessi.”
Questo è il credo che mi spinge a proseguire su questa strada, il permettere in chi osserva, non di osservare l’esecutore dell’opera, ma entrare in contatto con una parte di se stesso.
Credo che il compito dell’artista sia accompagnare l’ospite di fronte alla rappresentazione e lasciarli liberi di parlarsi, di conoscersi e anche di non piacersi, senza avere la presunzione di insegnare qualcosa.
Lasciare la libertà di prendere quello di cui si ha bisogno in quel determinato momento.
Per questo penso che un’opera non potrà mai essere unica, ma avrà tanti significati quante le persone che la incontrano.